LO LEVAD (non siamo soli)
- progetto 710
- 20 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 mar
" Compagni di un destino di dolore e amore piangeremo e ce la faremo.
Abbiamo solo l’un l’altro e nulla più ".
AUTORI: Jeanne Bordeaux
STILE: Killing You Softly
CATEGORIE: Shock / Lutto, Ansia | Guardando Avanti
USCITA: 12/11/2023, giorno 36 di guerra e prigionia degli ostaggi.
LINK al brano: https://youtu.be/H_gMtQ7BTo4?si=OeKIBuwEdKpZsE5_
INTRODUZIONE:
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Il nome Jeanne Bordeaux potrebbe trarre in inganno: non è una cantante, bensì il nome del gruppo indie che ha prodotto ed esegue il brano. Per la precisione, Jeanne e Bordeaux sono i nomi dei due cavalli della sorella di Doron Talmòn, solista storica del gruppo. Anche Doròn potrebbe risultare un po’ fuorviante, dato che in Israele è un nome prevalentemente maschile.
Attivo dal 2012, J.B. è un gruppo creato inizialmente da laureati della scuola di musica Rimòn, di Ramat HaSharon, rinomata cittadina della cintura urbana intorno a Tel Aviv. Dopo un paio di anni di attività - e il cambio di un paio di componenti - la band ha abbandonato il suo iniziale stile rock per concentrarsi su un genere di tipo Folk-Country, basato sessenzialmente su strumenti acustici.
Il brano Lo Levad è uscito trentasei giorni dopo l’attacco del 7/10/23. Doròn, che ne ha composto il testo e la musica, scrive sulla pagina Facebook del gruppo: “Dopo il Sabato Maledetto non sono riuscita a trovar le parole per esprimere i miei sentimenti, perchè se uno non riesce a contenere o a creder vero qualcosa, non è neanche possibile farne oggetto di scrittura. Tuttavia, prima che fosse passata una settimana dal terribile massacro, sono state le parole a trovarmi.
(…) Scrivo e piango, canto e piango. Capisco che questa canzone è lì perchè non smetta di piangere, perchè tutti non smettiamo di addolorarci sia per coloro che non son più con noi, sia per quelli che attendiamo ritornino a noi; ogni giorno, ogni notte, ogni minuto. (…)”.
I disegni su cui è basato il videoclip della canzone - realizzato con mezzi modesti e molto toccante - sono dell’artista Avraham Pesso, che li ha eseguiti su invito del gruppo dopo aver ascoltato il brano.
TRADUZIONE:
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L’albero del nostro giardino non ce l’ha fatta
è stato tutto bruciato durante un mattino maledetto
e il giardino se ne sta li orfano
e non è rimasto nessuno ad annaffiarne la terra
E nel kibbutz chi canterà alla cerimonia
e chi ballerà in circolo sul palco posto fuori?
chi addobberà trattori e carrelli
e chi raccoglierà il grano nei campi?
Porgiam tutti la mano
non siamo soli
compagni di un destino di dolore e amore
come un solo popolo
piangeremo e ce la faremo
come allora non ci infrangeremo
abbiamo solo l’un l’altro e nulla più
e non serve altro
Le radici dell’albero si aggrappano al cuore della terra
torneranno ad innalzarsi e crescere con la melodia
un suono antico di consolazione
e il riso dei bambini
noi siamo casa per noi stessi
basta di girovagare
Porgiam tutti la mano
non siamo soli
compagni di un destino di dolore e amore
come un solo popolo
piangeremo e ce la faremo
come allora non ci infrangeremo
abbiamo solo l’un l’altro e nulla più
e non serve altro
Ricordiamo i fiori
tutti coloro che sono stati colti
belli
angeli che son stati avvolti nella bandiera
e per chi non è ancora tornato
saremo un faro
accendiamo qui una gran luce
fino a che tornerà a noi
Porgiam tutti la mano
non siamo soli
compagni di un destino di dolore e amore
come un solo popolo
piangeremo e ce la faremo
come allora non ci infrangeremo
abbiamo solo l’un l’altro e nulla più
e non serve altro.