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progetto
710

canzoni da un Israele
post-trauma 7/10/23
Scelta, traduzione e commento di canzoni uscite in seguito all’attacco-strage del 7/10 e alla guerra iniziata nella stessa data.
Vengono periodicamente proposti brani che rappresentano gusti e opinioni politiche diverse: Israele è una realtà complessa, multietnica, caratterizzata da un’ampia libertà di espressione.
La redazione non si propone di promuovere le posizioni politiche, i gusti o gli umori che emergono nei brani proposti.
STILI, CATEGORIE, DATE delle canzoni:
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I brani sono qualificati per STILI e CATEGORIE.
STILI:
Killing you Softly | Adrenalinico (S, M, L, XL) | Ansiogeno | Grotesque | Schmaltz Mizrachì | Lo Stadio va alla Guerra |
CATEGORIE:
Shock / Lutto / Ansia | Rabbia / Confusione | Patriottismo / Propaganda | Neofede & Saccarina | Hostages | Remakes | Guardando Avanti |
DATE di Uscita della canzone:
alla data di uscita è aggiunta l’indicazione di quanti giorni sono trascorsi tra la stessa e il 7/10, data del rapimento degli ostaggi da parte di Hamas e inizio della guerra.
Tale indicazione è ritenuta rilevante per due motivi:
1) “Posizionamento emozionale” del brano in un preciso giorno dell’intensa esperienza comune attraversata dalla società israeliana.
La distanza temporale dall’evento traumatico gioca infatti un importante ruolo nel corso dell’elaborazione di un lutto, della ripresa da uno shock, dell’individuazione di risorse per reagire e dell’inizio della reazione stessa.
2) Il conto preciso dei singoli giorni, è un elemento presente nell’Ebraismo in contesti diversi; ad es. nel conto dell’Omer, il periodo che intercorre tra la festa di Pesach e quella di Shavu’ot; o anche nel caso delle norme legate al lutto, con il preciso conto dei Sette Giorni, dei Trenta, dell’Anno.
È perciò con questa abitudine culturale che, a partire dal 7/10/23, la società israeliana ha immediatamente sottolineato -in numerosi modi e attraverso diversi canali- i giorni trascorsi dal rapimento degli ostaggi. Questo come espressione di solidarietà prima di tutto nei confronti Ostaggi, ma non meno verso i famigliari degli stessi, tentando di empatizzare simbolicamente l’indescrivibile ansia delle famiglie.
Questa nota è compilata al tramonto del giorno 129 di guerra e prigionia degli ostaggi, vigilia del giorno 130.
