GUERRA e RAPPORTI di COPPIA (4). HotÌr acharàv chaveràh.
- progetto 710
- 23 set 2024
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 24 dic 2024
4 Brani - 4 Esperienze. Post 4 di 4.
Che impatto hanno il 7/10 e la sua guerra sui rapporti di coppia in Israele?
Brano n. 4 - HotÌr acharàv chaveràh ((Lascia una compagna).
AUTORi: Parole: Moshe Klughaft; Musica; Ohad Chitman.
Canta: Miri Mesika
STILI: Killing You Softly | Ansiogeno.
CATEGORIE: Shock / Lutto / Ansia | Guardando Avanti |
USCITA: 11/08/2024, giorno 309 di guerra e prigionia degli ostaggi.
LINK al brano: https://youtu.be/VCXYhLk-PI8?si=YeGlM2EpTnTb9waJ
INTRODUZIONE
Questa introduzione è comune ai 4 brani proposti. A seguire: introduzione al brano specifico di questo post.
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Che impatto ha avuto -e ha- il 7/10 e la sua guerra sui rapporti di coppia?
Come attraversa una coppia un periodo così denso di tensioni, minacce, traumi, allontanamento e -talvolta- anche perdita?
Queste domande sono al centro di innumerevoli articoli, dibattiti e ore di sedute terapeutiche. Il Progetto 710 non è certo la sede per riassumere le altrettanto innumerevoli opinioni professionali o storie emerse in seguito alla guerra. Sono tuttavia qui presentati quattro brani che tentano di trasmettere altrettante esperienze di coppia all’ombra della guerra.
L’intensa, drammatica e difficile esperienza collettiva diviene, inevitabilmente, anche esperienza personale e di coppia.
Infatti, così come la guerra del 7/10 investe e minaccia la sopravvivenza di Israele -in certi casi compattando il Paese, in altri disgregandolo- anche la coppia israeliana attraversa esperienze che, a seconda dei casi, portano o porteranno a un consolidarsi o a un crollo.
Stanno aumentando le nascite. Aumentano anche le morti.
4 Brani -4 sfumature di esperienza- da ascoltare e leggere sia individualmente, sia in rapporto tra loro.
Quattro è un numero decisamente riduttivo se paragonato ai molteplici aspetti della realtà: nel corso del progetto saran proposti in seguito altri brani nei quali si rifletterà il complesso argomento della “zughiùt” (in ebraico, “rapporto di coppia”) in diverse sfumature.
In 4 post vengono presentati i brani:
Il riadattamento ad una normalità tra due partner, tra la gioia del ritorno e un ansia non ancora dissolta.
Rivisitazione di un brano della metà anni ’70. Oltre alla versione 2023, il post propone la canzone originale, in assoluto una delle più belle canzoni israeliane che canta di coppia.
“Talvolta per vincere insieme / bisogna resistere separati”.
“E muoio di paura a tornare / non sono più abituato ad “esserci” (…)”.
4) Hotìr acharàv chaveràh (Lascia una compagna)
Nel momento della perdita, il dolore e la confusione provocati dall’interruzione tragica di un rapporto che stava iniziando.
La situazione di quei partner che, nel momento della morte di uno dei due, non avevano ancora uno status ben definito: ufficialmente, all’esterno, ma anche reciprocamente all’interno di un rapporto ancora in costruzione.
(4) HotÌr acharàv chaveràh (Lascia una compagna)
INTRODUZIONE AL BRANO
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Vi sono formule fisse, frasi di un protocollo standard, che compongono l’annuncio di una morte prematura. Una di queste è “Hotìr acharàv…” (Lascia dietro a se…) (1). La frase precede una breve lista di congiunti stretti del defunto. “Lascia dietro a se genitori, una moglie e tre bambini… Il padre e una sorella…”.
Udire queste frasi, accompagnate da alcune altre legate alla stessa prammatica, è tragicamente sempre più frequente a partire dal 7/10, con tutto l’impatto emozionale che le accompagna.
Ma cosa succede quando il partner non è ancora ufficialmente riconosciuto come tale? Quando ad esempio, per normali circostanze della vita, della nascita e costruzione di un rapporto di coppia, “la ragazza di…”, o “il ragazzo di…”, non hanno ancora qualifiche “ufficiali”, quali “il fidanzato di…”, “la moglie di…”, o anche “il convivente, il membro di coppia di fatto di…”?
Negli ultimi anni, la posizione legale dei membri di coppie di fatto è oggetto di analisi e decreti in numerosi paesi, tra cui Israele. In un rapporto di coppia, il piano legale consente la formulazione di definizioni e regole piuttosto precise.
Cosa accade invece sul piano emozionale? Quando la morte si intromette -in modo prematuro, improvviso e traumatizzante- tra una coppia “all’inizio”, agli albori del rapporto? Quando le due parti si stanno ancora reciprocamente “studiando”?
In Israele, quasi tutti i caduti in guerra, soldati e soldatesse di leva o Miluìm (2) sono ventenni, o non oltre i 40-45. La maggioranza, al momento della morte aveva un compagno o una compagna, ciascuno/a coinvolto in un rapporto di coppia molto diverso per natura, durata e intensità.
Alcuni caduti e i rispettivi partner erano incerti; non erano ancora sicuri, o non erano consapevoli di essere effettivamente la metà di una coppia. Quasi nessuno era pronto al devastante banco di prova imposto dalla realtà.
La canzone Hotir acharav chaveràh (Lascia una compagna) (3) affronta questo doloroso tema. La guerra, la morte improvvisa, stronca aspettative, potenzialità, le interazioni naturali -piacevoli o spiacevoli- di una possibile coppia.
Non stronca solo un’unica vita; incide anche su un’altra, segnandola per sempre. Talvolta la devasta.
Nella sua struttura, il videoclip che accompagna la canzone ricorda quello di “Machàr ze Igamèr” (Domani finirà), altro bellissimo brano proposto nel Progetto 710. Nel filmato, infatti, partecipano compagne di caduti, la cui vita ha subito il duro impatto della perdita improvvisa e prematura.
Il titolo della canzone è anche il nome di un’associazione che da venticinque anni si occupa delle “vedovanze non ufficiali”, scaturite da morti premature, con particolare riferimento a quelle generate dal conflitto in cui Israele è coinvolto.
Alla nota (6), informazioni sull’associazione Hotir acharav chaver/àh, con una breve analisi della colonna sonora che accompagna un filmato pubblicitario dell’associazione.

Questo post è dedicato con ammirazione e affetto a Noga, meravigliosa giovane compagna di Shàchar Fridman Hi”d, caduto a Gaza il 18/11/2023.
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Traduzione, NOTE e COMMENTI:
E non abbiamo fatto in tempo a rimaner delusi
(e) nemmeno a litigare
Non abbiamo fatto in tempo ad abituarci
nè a stancarci degli odori della primavera
E non avevamo ancora abbandonato sogni
né avevamo cresciuto bambini.
Non avevi detto abbastanza “io amo”
non avevo fatto in tempo ad arrossire
“eh dai… esageri…”
Ha lasciato dietro a se sogni
e non ha lasciato nessuna qualifica (4)
Ha lasciato dietro a se un biglietto
cifrato
una fossa nel cuore
e una vanga
Ha lasciato dietro a se melodie
ma non ha composto una canzone d’addio.
Ha lasciato dietro a se un biglietto
cifrato (5)
ha lasciato dietro a se
una compagna (3)
E non abbiamo fatto in tempo a valutare
non ci siamo ancora separati
per poi ritornare insieme
Non ho fatto in tempo a dire “lasciami i miei spazi”
mi trema il cuore e dentro non c’è luce
E non abbiamo fatto in tempo a invecchiare
nè ad aver nostalgia dell’inizio
non abbiamo fatto in tempo a cambiare
a tacere insieme
a parlarci senza parole
Ha lasciato dietro a se sogni
e non ha lasciato alcuna qualifica (4)
Ha lasciato dietro a se un biglietto
cifrato (5)
una fossa nel cuore
e una vanga.
Ha lasciato dietro a se melodie
e non ha composto una canzone d’addio.
Ha lasciato dietro a se un biglietto
cifrato (5)
ha lasciato dietro a se
una compagna (3)
E di notte, quando sei venuto
mi hai detto “non piangere
Se si alzerà il sole
alzati anche tu per me”.
Hai messo un anello
e in grande hai scritto
“nel tuo quadro
io ora son pennello”.
Le donne nel filmato, in ordine di apparizione quando appaiono con i rispettivi nomi:
Shir Sagìv
Fidanzata del Magg. Dor Zìmel z”l (4)
Caduto il 21.4.2024
Alexa Bloyev
Compagna del Magg. Ad`ir-M`eir ‘Abùdi z”l
Caduto il 7.10.2023
Keren Abramovich Tzion
Compagna del Serg. Primo Tom Karìn z”l
Caduto nel 1996
Tyràn Green
Compagna del Serg. Ronèn Kìmchi z”l (4)
Caduto nel 1999
Rachèli Avchilkov
Compagna del Serg. Maggiore (riserva) Lidòr Yosèf Karouàni z”l
Caduto il 17.12.2023
Elinòr ‘Odèd
Compagna del Serg. Dolèv Amoyàl z”l
Caduto il 7.10.2023
‘Inbal Chalìva
Compagna del Serg. Maggiore ‘Adi Tzùr z”l
Caduto il 7.10.2023
Shanì Galànti
Compagna del Serg. Primo (riserva) Ohàd Ash`ur z”l
Caduto il 23.12.2023
NOTE e COMMENTI:
(1) Hotìr acharàv, in ebraico, letteralmente, “Ha lasciato dietro se”, al maschile. A seconda dei casi, l’espressione viene declinata anche al femminile “Hotìrah acharèah”.
(2) Miluìm, il servizio militare di riserva, che comprende sia maschi, sia femmine.
v. anche intruduzioni e note in altre canzoni di questa serie di quattro brani “Guerra e Rapporto di Coppia”.
(3) Chaveràh, (amica, compagna). Maschile: chavèr.
Si tratta di una parola con numerose accezioni a seconda del contesto. Tra queste:
amico, compagno, “ragazzo/a di”, membro di.. (associazione, gruppo), appartenente (a), camerata.
(4) Hagdaràh, in ebraico letteralmente “definizione”. Qui è stato preferibile tradurre la parola usando l’espressione “qualifica”, in relazione a quanto esposto nell’introduzione.
(5) Ktàv Starìm, in ebraico letteralmente “grafia di cose occulte”, ma vale anche per scritto cifrato.
Nel contesto della canzone, oltre a riferirsi metaforicamente alle esperienze che la coppia non ha potuto attraversare insieme, ne potrà più’, può essere attribuito un ulteriore significato all’accenno ad un biglietto: negli zaini, nei cellulari, in messaggi WhatsApp di molti giovani caduti sono stati ritrovati veri e propri testamenti.
Questi non riguardano le poche proprietà materiali di chi li ha scritti. Sono testamenti in cui il giovane sceglie di lasciare un proprio messaggio che si può ritrovare in caso di morte. Un ultimo messaggio personale -spesso di carattere morale- indirizzato alla famiglia e agli amici; talvolta alla società intera.
La scrittura di questi testi, e il loro eventuale ritrovamento, rappresentano due momenti diversi di una stessa realtà devastante.
Nel Progetto 710, v. anche l’introduzione al brano Nitzàchti BeDamì.
(6) L’associazione Hotir acharav chaver/àh (Lascia un/a compagno/a).
Il nome dell’associazione è intenzionalmente formulato in forma doppia, maschile e femminile, ad indicare l’attenzione a qualsiasi tipo di caduto e coppia.
Avviata da parenti di caduti, l’associazione opera da circa 25 anni, accompagnando “vedovanze non ufficiali”. Nella maggior parte dei casi si tratta di perdite avvenute in seguito al conflitto che affligge Israele dalla sua nascita, ma non solo: vengono seguiti anche casi di perdite conseguenti a malattie, incidenti e altro.
Oltre al sostegno psicologico diretto ai soggetti di riferimento, l’opera dell’associazione ha contribuito significativamente alla sensibilizzazione della società rispetto al problema cui l’associazione si dedica. Nel tempo è quindi divenuta anche parte integrale delle strutture sostenute dall’esercito per il supporto delle famiglie dei caduti.
Dal suo avvio l’associazione si è occupata di circa 500 casi sino al 7/10/2023 . A partire da tale data e sino all’agosto 2024 si sono aggiunti ben 286 ulteriori casi.
Nell’ambito del Progetto 710 conviene soffermarsi anche su uno dei videoclip istituzionali dell’associazione.
Questo mostra la corsa di una ragazza, cui si uniscono altre sino a formare un gruppo compatto in cui una sostiene l’altra durante la corsa.
Una nota all’inizio del filmato sottolinea che le ragazze filmate NON sono attrici. Sono infatti giovani ragazze che hanno perso i propri cari o che collaborano con l’associazione.
Le ragazze indossano una maglietta con il simbolo dell’associazione (che graficamente ricorda molto i simboli di molti corpi dell’esercito). Questo è accompagnato dalla scritta “Maslùl Oct. 23” (Percorso -ma anche corso formativo- Ottobre 2023) altro elemento che richiama l’esercito, “Classe Ottobre del ’23”.
Durante la corsa parte delle ragazze sostiene a spalla una barella. La corsa con la barella sulle spalle rappresenta una situazione che tutto il paese riconosce come tipico della “tironùt”, la dura fase di addestramento nell’esercito.
Durante la tironùt, nel corso di lunghe e durissime corse, la barella è generalmente appesantita da sacchi di sabbia o da un soldato steso a turno. I soldati in corsa, nel corso degli estenuanti percorsi, si avvicendano tra loro nel sostenere le barelle.
L’ebraico moderno, parlato in Israele, comprende numerose espressioni gergali che hanno origine nell’intensa esperienza dell’esercito. Tra queste l’espressione “mettersi sotto la barella”. Questo modo di dire significa, metaforicamente, “farsi sotto, volontariamente, per sostenere uno sforzo condiviso e di interesse comune”.
La colonna sonora del filmato utilizza la prima strofa di una canzone uscita nel 2011, LeMarghelotàikh (Alle tue pendici) di Elai Botner, cantata da Anàt Ben Chamo.
Nel contesto generale di questo post, vale la pena di riportare il testo della strofa:
E prima che tu chiuda gli occhi
tieni per me un bacio
prima di separarci per sempre
Conserva queste parole
Nelle orecchie ho solo
un forte rumore e un suono
che non mi abbandona
non mi da quiete
E suona per me quella canzone
che mi piace
dall’inizio alla fine
E abbi pietà di me
perchè io (qui) rimango
solo/a a raccoglier
pezzi infranti.